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«Ho le lacrime agli occhi e una gran voglia di piangere mentre dal finestrino del treno in partenza saluto mio padre. Anche lui è visibilmente commosso ma continuiamo lo strano gioco dei veri uomini fino a che il treno, allontanandosi, rompe quel collegamento umano. Subito si affacciano i ricordi della vita vissuta fino a ora sotto la tutela familiare e le aspettative per una vita sconosciuta colma dei timori derivanti dalle novità e dai pregiudizi creati da quelli che prima di te hanno fatto il servizio militare; regole che non si è certi che si riveleranno poi tali, ma soprattutto regole che non sai se varranno anche per te...». Inizia così questo romanzo tratto da uno spunto autobiografico (l'autore ha fatto il servizio militare nel corpo degli alpini) in cui si offre non solo uno spaccato di vita "militare" ma anche una riflessione su importanti tematiche della vita.